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Certificato di conformità impianti

Certificato di conformità impianti: cos’è e quando serve

Stai per comprare casa. Una nuova fase della tua vita sta per cominciare. Peccato che gli adempimenti burocratici che ruotano intorno alla compravendita sembrano allontanare sempre più questo obiettivo. In particolare la dichiarazione di conformità impianti. Questo documento rientra nel certificato di agibilità che a sua volta è necessario per concludere la transazione. Sai cos’è il certificato di conformità impianti? Scopriamolo.

Certificato conformità impianti: definizione

Cos’è la certificazione di conformità impianti? È nota come e DICO ed è un documento rilasciato dal tecnico quando ha terminato di montare un impianto elettrico, idraulico, radiotelevisivo, di cottura, etc.

A cosa serve la dichiarazione di conformità impianti? Attesta che l’impianto è stato realizzato a regola d’arte, seguendo le norme vigenti e le specifiche tecniche richieste al fine di garantire la sicurezza domestica.

Questo documento è stato introdotto con la legge 5 marzo 1990, n. 46 che si è poi evoluta nella norma 37 del 22 gennaio 2008. Infine, altre modifiche sono contenute nel decreto legislativo del 19 maggio 2010.

Alla fine dei lavori il proprietario deve mantenere in funzione l’impianto e occuparsi della sua manutenzione seguendo le istruzioni del tecnico che resta comunque responsabile del sistema.

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Quando è obbligatoria la dichiarazione

Quando deve essere rilasciata la dichiarazione di conformità? Al termine del lavoro e dopo il collaudo. Sarà la ditta addetta al montaggio degli impianti a consegnarti il documento. Ci sono allegati? Sì: l’elenco con i materiali usati, lo schema perimetrico del progetto e il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio dell’impresa.

Quali impianti devono essere certificati

Per quali impianti è obbligatoria la dichiarazione di conformità? Non è sempre necessario avere l’impianto a norma. Quando è obbligatorio il certificato di conformità? Per immobili che hanno bisogno di impianti:

  • Elettrici.
  • Automazione porte e cancelli.
  • Radiotelevisivi e antenne.
  • Riscaldamento, condizionamento
  • Aerazione, ventilazione.
  • Climatizzazione.
  • Idro-sanitari.
  • Distribuzione di gas.
  • Protezione antincendio.

In sintesi, quando fare la DICO? Ogni qual volta si monta un nuovo impianto. Ma non solo. È necessaria per la manutenzione straordinaria, modifica o ampliamento di un impianto che già esiste.

Il certificato di conformità impianti è fondamentale, soprattutto, quando vuoi vendere casa. Come già detto, è necessario per ottenere il certificato di agibilità di un immobile. Oppure deve essere allegato agli atti del rogito.

Quando non serve certificato di conformità

Nel caso di compravendita e rogito in quanto le conformità impiantistiche sono comprese nell’atto notarile. Nel caso la DICO non sia presente, il compratore dovrà adeguare gli impianti a proprie spese ottenendo la certificazione. Poi, ci sono altre situazioni in cui la dichiarazione di conformità non è obbligatoria. Prendi nota:

  • Locazione o affitto.
  • Ristrutturazioni che non hanno bisogno di impianti.

Tempi del certificato conformità impianti

Abbiamo visto quando si deve rilasciare la dichiarazione di conformità e quando non è necessaria. Adesso chiariamo un altro punto: i tempi di consegna della dichiarazione di conformità impianto quali sono?

La ditta che ha svolto i lavori ha 30 giorni, una volta finita l’installazione, per portare i documenti al Comune presso lo Sportello Unico per l’edilizia in cui si trova l’impianto. Il committente dovrà prima firmare le copie.

Mancata consegna conformità impianti

Certificato di conformità impianti: cos’è e quando serve. Stiamo rispondendo a questo quesito che pone un’ulteriore domanda: cosa fare se manca la dichiarazione di conformità? Ci sono diverse opzioni.

Se l’impianto è stato montato prima del 1990 la DICO non è necessaria perché la legge 46/90 che sanciva l’obbligo di adeguamento degli impianti non era ancora entrata in vigore.

Se la data di realizzazione dell’impianto si colloca tra il 1990 e il 2008 – e la DICO non ti è stata consegnata – puoi richiedere una Dichiarazione di Rispondenza. In questo caso la DiRi sostituisce il certificato di conformità.

Cos’è la dichiarazione di rispondenza?

Questo documento attesta che sono state rispettate le norme vigenti. Se, invece, gli impianti sono stati fatti dopo il 2008 la DICO è necessaria. Come ottenerla? Devi rivolgerti all’impresa installatrice o, in caso di smarrimento, allo Sportello Unico per l’edilizia del Comune in cui si trova l’impianto. Vuoi solo apportare delle modifiche a un dispositivo già esistente? In questo caso serve un nuovo certificato di conformità impianti.

Sanzioni per mancata dichiarazione

Quali sono le sanzioni legate al certificato di conformità impianti? Cosa succede se la ditta non rilascia la DICO oppure questa risulta incompleta? Ci sono delle penalità pecuniarie previste dall’articolo 15, comma 1, del DM 37/2008. Ovvero il pagamento di una somma che parte da 100 fino a toccare i 10.000 euro.

La quota da versare – secondo la legge citata in precedenza – dipende dall’: “Entità e complessità dell’impianto, nonché al grado di pericolosità e alle altre circostanze obiettive e soggettive della violazione”.

Cosa deve contenere la dichiarazione

Quali sono le voci e che compongono il certificato di conformità impianti? I dati che troverai sul modello sono indicati dal Ministero del Lavoro, oltre alla rispondenza alle norme per la realizzazione dell’impianto, sono:

  • Tipo di impianto.
  • Credenziali identificative del tecnico installatore.
  • Dati del proprietario dell’immobile.
  • I materiali impiegati.
  • Collocazione dell’impianto.
  • Specifiche dei materiali usati.

Quali sono gli allegati obbligatori alla dichiarazione di conformità? il progetto dell’impianto, lo schema d’impianto e la visura camerale dell’impresa che ha eseguito il montaggio. Si possono inserire anche le certificazioni dei produttori dei materiali utilizzati. Per farti un’idea dai uno sguardo a questo facsimile della dichiarazione di conformità impianti a regola d’arte.

Quante dichiarazioni di conformità e a chi?

Quante copie deve avere il certificato di conformità impianti? I ‘installatore deve redigere 3 copie che andranno al proprietario dell’immobile, allo Sportello Unico dell’edilizia del Comune competente, alla ditta che ha installato l’impianto. Ricorda: i documenti devono essere timbrati e firmati.

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Certificato di conformità impianti

In quest’articolo ti ho indicato le principali caratteristiche del certificato di conformità impianti cos’è e a quando serve. È un adempimento burocratico necessario perché garantisce l’elemento più prezioso di tutti all’interno di una casa: la sicurezza. Ora lascio a te la parola. Sai cos’è e quando serve il certificato di conformità impianti?

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